Villa Savoye – Poissy
Era da dieci anni che volevo visitare l’opera più celebre di Le Corbusier. Almeno da quando in viaggio a Parigi con il corso universitario, avevo dovuto rinunciare alla visita a causa della pioggia. Sì, perché se piove tutta la notte e dal soffitto della tua camera d’albergo cadono gocce dentro all’unico paio di scarpe fino a riempirle, il mattino dopo è difficile riuscire ad asciugarle in tempo per una gita fuori porta. E per la cronaca, anche oggi piove in quel di Poissy.
Quasi del tutto inutile presentare la Villa della famiglia Savoye (che non credo sia Savoia come traduce Chiara! :p) progettata dall’architetto svizzero.
La casa, costruita nel 1930, è diventata famosa per essere un perfetto manifesto del pensiero architettonico di Le Corbusier perché presenta tutti i cinque punti con cui l’architetto interpreta l’architettura moderna: i pilotis (pilastri), il tetto giardino, la pianta libera, le finestre a nastro e la facciata libera. Il cemento armato assume qui un carattere nobile perché permette al progettista di eliminare le strutture portanti e di disegnare liberamente le facciate e la pianta della casa.
Bellissimo il grande soggiorno con vista sul tetto-giardino. Quello che però ci ha più sorpresi oggi sono la reinterpretazione del guéridon (come non sapete cos’è?! Il famoso guéridon!) con a fianco un lavandino nel bel mezzo della hall di ingresso della villa (a fianco della rampa) e il bagno con relativa vasca in muratura con tanto di sdraio (o chaise longue?) direttamente all’interno della camera matrimoniale, di fianco al letto. Più comodo di così…
Presto qualche foto.
E il bicchiere di plastica, che avevi tanto preso in giro, appeso al soffitto per contenere l’acqua piovana non lo nomini? 😀
Ah, certo, infatti, ottimo sistema per arginare il problema del soffitto! Sgrunt. Se ritrovo il nome di quell’albergo gli faccio io una certa pubblicità…