Le Havre – Honfleur
Dopo un giro, stavolta di coppia, a Rouen, per far vedere a Marco almeno le cose più belle, si parte per Le Havre. Inizialmente non pensavamo di dedicare molto tempo alla città, poi avendo letto che il suo centro è patrimonio mondiale dell’UNESCO abbiamo pensato che forse la stavamo sottovalutando. Ora che l’abbiamo vista posso dirlo: l’UNESCO (in persona :)) doveva avere bevuto il giorno in cui ha preso questa decisione! Non voglio dire che non ci sia proprio niente da vedere, per carità, ma poco, molto poco, di bello. A maggior ragione poi se l’aspettativa è di trovare qualcosa che valga la pena di essere citato nel patrimonio dell’umanità!
La ragione di questa decisione risiede nel fatto che il centro di Le Havre è stato praticamente completamente ricostruito nell’immediato dopoguerra da Auguste Perret. In pochissimi anni, nonostante la penuria di mezzi, le macerie sono state sostituite da un nuovo centro abitato e abitabile, e questo è sicuramente qualcosa che va riconosciuto al celebre architetto. Tutto questo grazie al cemento, la pietra fabbricata dall’uomo come lo chiamava lui.
Delle costruzioni di quell’epoca vale certamente la pena menzionare la chiesa di Saint Joseph, che vista da dentro è una vera opera d’arte grazie ai numerosissimi piccoli vetri che disegnano un gioco di forme e di colori con il cemento, elemento anche qui certamente dominante. Non male nemmeno il lungomare, complice la splendida giornata di sole che ci accompagna nella visita.
Molto più recente è invece il Volcan dell’immortale Oscar Niemeyer (oggi ha 104 anni!), una grande struttura bianca a forma di vulcano inserita in un contesto di forme curate e rigorosamente bianche. Il tutto visto da lontano fa la sua bella figura, si intuisce qualcosa di geniale, ma da vicino mette un po’ tristezza in quanto il sito, destinato ad essere uno spazio pubblico, è oggi desolato, chiuso per ristrutturazione e deamiantificazione (si dice così?) dopo soli trent’anni dalla costruzione.
Per completare il nostro giro cerchiamo la cattedrale, chiedendoci come mai non riusciamo a vederla da lontano visto che ormai ci siamo abituati a guglie importanti. Ma la cattedrale di Le Havre, nonostante sia dedicata a Notre Dame come quelle di Parigi e di Rouen, è molto diversa: più piccola di molto, è anche più giovane di quattro secoli, inevitabilmente visto che le prime due sono del dodicesimo secolo e la città di Le Havre è nata nel sedicesimo! Comunque carina, merita una visita.
Un’altra cosa che ci piace molto è il giardino di fronte al municipio, e in particolare una fontana con cui tutti, noi compresi, si divertono a giocare: si tratta di quadrati di acqua sopra cui sono posate delle sfere di pietra che si possono fare roteare senza grande fatica, solo con un po’ di attenzione per non finire nell’acqua!
Giriamo ancora un po’ per le vie della città ma non troviamo più niente di interessante quindi decidiamo di spostarci nella vicina Honfleur per un giretto e cena. Il posto è piccolo, niente di paragonabile a quanto abbiamo visto finora, ma ci conquista subito con la semplicità delle sue case che si specchiano nell’acqua, le barche a vela, la vecchia chiesa e il castello un po’ cadente. Vorremmo quasi essere venuti subito qui, in questo paese di pescatori che al contrari di Le Havre di moderno non sembra avere niente. Dico non sembra perché se è vero che tutto sembra fermo a diversi decenni fa non si può non notare che ci sono ristoranti (prevalentemente di pesce) ovunque e che il turismo è un’importante, se non l’unica, fonte di sostentamento. Ma nonostante questo c’è un buon equilibrio che è difficile mantenere in posti come questo, e ne rimaniamo davvero affascinati!
C’è anche una giostra di quelle stile film di Mary Poppins e io non resisto, ci salgo sopra e mi godo il panorama anche da lì!
Rouen, Le Havre, Honfleur…che bello! Ci sono stata molto tempo fa e rivedendo le foto ricordo quel bel viaggio.
Buon proseguimento.